31 Maggio 2019

Lichen scleroatrofico penieno: la terapia.

Il lichen scleroatrofico del pene è una malattia curabile. Il successo della terapia è maggiore quando la diagnosi è precoce e l’inizio della cura avviene negli stadi non troppo avanzati della malattia.

La terapia medica:

Il cortisone nella terapia del lichen sclerosus

In assenza di lesioni cicatriziali permanenti, il lichen risponde solitamente bene alla terapia medica. Questa può avvalersi di farmaci ad azione topica (come creme, pomate e unguenti) o ad azione sistemica. Tra i farmaci più spesso utilizzati in questi pazienti rientra sicuramente il cortisone. Le preparazioni dermatologiche cortisoniche hanno un’azione efficace nel bloccare i processi infiammatori tipici di questa malattia: vanno tuttavia utilizzate con moderazione e soprattutto per periodi temporali non troppo estesi, dato che alla lunga anche il cortisone stesso può causare atrofia e indebolimento cutaneo.

Per queste ragioni è bene che la terapia medica del lichen sclerosus non sia basata esclusivamente sui farmaci cortisonici. Anzichè una mono-terapia cortisonica, è consigliabile considerare l’impiego di schemi terapeutici combinati in cui possono rientrare:

La terapia chirurgica:

Quando il lichen sclerosus determina modificazioni anatomiche cicatriziali permanenti dei tessuti penieni si ricorre spesso a soluzioni chirurgiche.

Il cortisone nella terapia del lichen sclerosus

In presenza di lichen prepuziale con restringimento del prepuzio (fimosi) si ricorre all’intervento di circoncisione, una procedura relativamente semplice che comporta l’asportazione dei tessuti colpiti (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato che potete trovare a questo link).

Quando il lichen colpisce il glande e determina l’obliterazione del solco balano-prepuziale si ricorre a interventi di chirurgia ricostruttiva più complessi che comportano la lisi delle aderenze causate dalla malattia.

Situazioni più critiche sono rappresentate dall’estensione del lichen al meato uretrale esterno e all’uretra navicolare. In questi casi – come visto nella pagine precedenti – può verificarsi una stenosi (restringimento) con ostruzione al flusso urinario. In questi pazienti si può ricorrere in alcuni casi all’utilizzo di procedure conservative come la dilatazione strumentale dei tratti stenotici. Queste manovre non sono sempre efficaci e in alcune situazioni posso addirittura risultare controproducenti. In questi casi bisogna ricorrere ad interventi di chirurgia ricostruttiva molto più complessi, come la meatoplastica o le procedure di uretroplastica.

Approfondimenti:

Alcuni argomenti trattati in queste pagine sono stati approfonditi in articoli dedicati. Potete trovare queste informazioni seguendo i link qui riportati:

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14/10/2016► Leggi
L’intervento di circoncisione: quando e come viene fatto ? Quali i rischi e le possibili complicanze ?
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29/07/2016► Leggi
HPV nell'uomo: Come avviene il contagio ? Quali sono i sintomi ? Esiste un test diagnostico ? Può causare tumori ?

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