31 Maggio 2019
Lichen scleroatrofico penieno: le complicanze e il rischio tumorale.
Come già accennato nelle pagine precedenti, la principale complicanza che può verificarsi nei pazienti affetti da lichen scleroatrofico del pene è rappresentata dall’ostruzione urinaria. Questo evento è relativamente comune in presenza di situazioni di lichen avanzati nel tempo, trascurati e non opportunamente trattati. Si verifica quando gli esiti cicatriziali tipici di questa malattia interessano l’uretra, il canale deputato al trasporto dell’urina dalla vescica fino al meato uretrale esterno. In queste situazioni i tessuti che rivestono il canale uretrale perdono la loro normale elasticità, diventano fibrotici e rigidi, causando l’ostruzione al normale transito dell’urina. Uno dei tanti sinonimi con cui viene indicata questa malattia è infatti quello di “balanite xerotica obliterans”.
Questa stenosi cicatriziale in un primo momento interessa solo il meato uretrale esterno. In una fase successiva può estendersi anche all’ultima porzione dell’uretra (l’uretra “navicolare”) e causare quadri di stenosi uretrali estese ed estremamente complesse da risolvere.
I sintomi tipici di queste situazioni sono:
- la riduzione della forza e della pressione del getto urinario (che risulta sottile);
- la sensazione di incompleto svuotamento della vescica e la necessità di urinare più frequentemente;
- bruciore o fastidi durante la minzione;
- presenza di sangue nelle urine o sanguinamento uretrale.
In casi estremi una stenosi uretrale particolarmente serrata può portare alla ritenzione completa di urine con impossibilità a svuotare la vescica, alla presenza di infezioni urinarie recidivanti o di calcoli vescicali fino a quadri di insufficienza renale su base ostruttiva.

Un’altra complicanza tardiva del lichen scleroatrofico è rappresentata dal tumore del pene. Anche questo evento si verifica in caso di lichen molto avanzati nel tempo e riguarda soprattutto i pazienti più anziani. L’infiammazione cronica causata dal lichen può infatti determinare la comparsa di anomalie delle cellule cutanee del pene (displasie) che predispongono alla successiva comparsa dei tumori maligni. Si tratta in questi casi di carcinomi squamocellulari. Il lichen scleroatrofico va pertanto considerato come una condizione pre-cancerosa. Il rischio di trasformazione tumorale di un lichen è fortunamente un evento abbastabnza raro e si aggira sul 5% dei casi.

Il tumore del pene è in generale una neoplasia rara; tra i fattori di rischio per l’insorgenza di questo tumore – oltre al lichen scleroatrofico – rientrano le infezioni da papilloma virus (HPV), la fimosi, l’età avanzata e il fumo.
L’aspetto del tumore del pene può essere variabile. Spesso si osservano ulcerazioni o noduli della cute peniena che possono risultare più o meno dolorosi o del tutto asintomatici. Quando colpiscono il glande possono apparire come placche superficiali di colore biancastro o rossastro, spesso associate alla produzione di una secrezione irritante. In presenza di fimosi serrata, un tumore del pene può esordire come un rigonfiamento di consistenza aumentata della porzione peniena distale.
In presenza di qualunque lesione dubbia per displasia o trasformazione tumorale è fondamentale eseguire una biopsia.
Come è facile capire da quanto riportato in questa pagina, il lichen scleroatrofico del pene può evolvere in situazioni cliniche estremamente complesse e pericolose. Queste avvengono tipicamente negli stadi avanzati e trascurati. Anche se l’incidenza di questi eventi non è molto alta, è fondamentale diagnosticare e trattare in tempi brevi il lichen scleroatrofico genitale. E’ quindi sempre importante sottoporsi alla valutazione dello specialista quando si sospetta la presenza di questa patologia del pene. In generale prima avviene la diagnosi e l’inizio delle terapie, e minore risulterà il rischio di complicanze a distanza come l’ostruzione urinaria e il tumore del pene.
Nella pagina successiva parliamo della terapia del lichen sclerosus: